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Abbiamo incontrato Manuela Ricci Bocciolini, che si occupa di branding olfattivo e marketing dell’intangibile. In pratica crea un’esperienza olfattiva e multisensoriale con la quale le aziende possano esprimere il proprio brand, e al contempo trasmettere la parte più emozionale ai propri clienti. “Amo arrivare al cuore delle persone e alle loro sensazioni più profonde. Questo accade attraverso immagini, suoni e odori che, come per magia, riescono ad attivare connessioni empatiche. Mi sono laureata in marketing e comunicazione, ho lavorato per varie aziende in ambito di branding olfattivo, marketing multi-sensoriale, profumeria di nicchia e cosmesi. Fin da piccola ho assorbito le influenze artistiche di mio padre e continuo ad arricchirmi attraverso la storia, l’arte e gli artigiani della nostra città, Firenze. Credo molto nella fiducia e nelle relazioni, perché un progetto di successo ha sempre alla base una squadra di lavoro ben affiatata e unita”. 

Cosa s’intende per branding olfattivo? 

L’Emotional Branding e il Marketing dell’Intangibile sono la prossima sfida delle aziende. Oggi la strategia di comunicazione di un brand deve essere unica, indimenticabile, memorabile. Attraverso il branding olfattivo è possibile realizzare una comunicazione emozionale e sensoriale, arricchendo il brand della forma di comunicazione più profonda e memorabile. Ma non solo. Il branding olfattivo fa  parte di un panorama molto più ampio, un tassello di un puzzle dove emozioni e sensazioni sono le protagoniste. Sono sempre più numerose infatti le imprese che puntano a un percorso aziendale che afferma la supremazia di emozioni e narrazioni nel nuovo paradigma della relazione con il consumatore.

Il marketing di ultima generazione utilizza lo storytelling e crede nel capitale narrativo come fonte fondamentale di innovazione e di reddito nel medio-lungo periodo. Utilizza suoni, odori, profumi, colori, sapori, nella costruzione di innovative architetture olfattive e identità sensoriali di spazi, prodotti, aziende, territori e brand. Amiamo chiamarlo il marketing dell’intangibile ossia una forma di comunicazione che si basa su messaggi emozionali, invisibili agli occhi ma estremamente profondi e dedicati al consumatore postmoderno. In particolare, l’olfatto ma anche l’udito, attraverso la musica, sono straordinari. Un odore o un profumo è nascosto, invisibile ai nostri occhi ma sempre presente nel quotidiano, ci inebria, ci emoziona, ci riporta indietro nel passato attraverso la memoria olfattiva, ci regala nuovamente emozioni rimaste nell’inconscio, ci fa ricordare istanti di vita vissuta, persone, cose, eventi.

Il marketing dell’intangibile racchiude tutte quelle attività e prodotti che vanno a stimolare i cinque sensi e che trasmettono piaceri, sensazioni, emozioni che sono totalmente invisibili agli occhi ma che riescono a generare autenticità e messaggi che vanno dritti al cuore delle persone. Una storia, una sensazione, una percezione, un piacere invisibile carico di storytelling.

Un’esperienza olfattiva e multisensoriale con la quale le aziende possano esprimere il proprio brand? Scopriamo il Marketing Sensoriale e il Branding Olfattivo insieme a
Manuela Ricci Bocciolini 

Come e perché si crea un logo olfattivo per un’azienda? 

L’elemento centrale di un progetto di branding olfattivo è la creazione di un’identità olfattiva che rispecchi e racconti l’identità del brand ma non solo, sia anche in grado di raccontare una storia attraverso l’evoluzione delle varie note, una sensazione e un’emozione precisa.

L’identità olfattiva prende il nome di logo olfattivo o firma olfattiva, un nuovo elemento sensoriale che si integra come un pilastro portante all’interno dell’identità di un Brand. Il logo olfattivo è quindi un elemento del Branding che ha la stessa importanza del logo visivo ma che ha potenzialità nascoste superiori rispetto ad esso. Il logo olfattivo non è un semplice profumo diffuso nell’ambiente ma uno strumento che entra nelle strategie di marketing, di comunicazione e di branding di un’azienda, trasformando la percezione del cliente e la sua esperienza di acquisto.

Come il logo visivo di un’azienda è sempre presente nella comunicazione aziendale, anche l’identità olfattiva deve essere un elemento costante e onnipresente in qualsiasi attività aziendale.

Gli ultimi progetti di branding olfattivo realizzati da Ephèmera sono stati per Catellani & Smith e per Bianchi e Nardi. Per questi marchi di prestigio abbiamo avuto la possibilità di interfacciarci direttamente con il CEO delle aziende, col direttore creativo e con le persone strategiche. Questo ci ha permesso di conoscere in profondità l’identità del marchio ma soprattutto di capire la sensazione da ricreare attraverso le note olfattive. Un logo olfattivo è un profumo che viene diffuso negli spazi di business di un’azienda, entra in contatto diretto con la clientela, ha la capacità di emozionare, di accogliere, di scaldare e di farsi ricordare. Nel caso di Catellani & Smith e Bianchi e Nardi siamo felici e orgogliosi di aver regalato la giusta sensazione olfattiva e emotiva alla clientela che solca la porta nel proprio store preferito. 

Quali note olfattive si potrebbero associare a un hotel di lusso, ad esempio? 

I nostri progetti di branding olfattivo sono sempre su misura. Ogni profumo che nasce è una storia nuova da raccontare. Quindi direi che non sono in grado di suggerire delle note olfattive specifiche per hotel di lusso ma piuttosto suggerisco di progettare un’identità olfattiva quanto più in sintonia con il brand, la location, la clientela e la sensazione che si vuole regalare agli ospiti attraverso i sensi. Questo è il più bel regalo che possiamo fare a una clientela in ambito hotellerie.

Come si gestisce la comunicazione di un brand di profumi?

La sfida più importante per un brand di profumi è sapersi raccontare attraverso uno storytelling vincente e delle immagini e video che trasmettono emozioni. Realizzare delle foto che hanno all’interno un racconto e trasmettono bellezza e meraviglia, anche questo è marketing dell’intangibile: trasmettere emozioni attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. La tua azienda si chiama Ephèmera, perché? 

Abbiamo realizzato un lavoro complesso di branding e di naming per la nostra azienda. Desideravamo un nome evocativo, con una storia importante e che ci rappresentasse partendo dai valori e da ciò in cui più crediamo. Noi crediamo fortemente nella forza del profumo, della musica e di tutta quella sfera invisibile agli occhi ma che riesce nonostante ciò ad arrivare al cuore delle persone. Ephèmera nasce appunto dal concetto di “intangibile”, come qualcosa che non si vede ma ha potenzialità nascoste e potenti. Rappresenta la volontà di godere dei piaceri della  vita, del qui e ora e di andare in profondità delle cose, delle esperienze, degli incontri, delle relazioni e della bellezza che ci circonda. 

Siamo una bella squadra tutta al femminile, io sono più specializzata in ambito profumi su misura e branding olfattivo, Greta Porto si occupa di strategia di marketing e Simona Schettino invece  segue il lavoro grafico e direzione artistica.

Efèmera // Ephemera
[dal gr. εφήμεροσ «di un sol giorno»]

Dura solo un’ora la vita dell’Effimera sulla terra. In questo poco tempo danza nell’aria solo in cerca d’amore per poi deporre le uova, lasciandole sul filo dell’acqua. Non ha bisogno di cibo, per quanto è saziante la sua missione. Conosce la luce del sole e della luna, impara a vivere dando valore, nella simultanea attesa di emozioni sempre nuove. Consapevole del tempo che resta, vola senza riserve, fino all’ultimo granello della clessidra.

Ci segnali un maestro profumiere di nicchia? 

Direi un nuovo Naso su Firenze, Luca Fisichella che ha aperto a dicembre 2021 la sua Officina di Profumi Magno Gaudio Firenze, in via Maggio 45r.