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Continuano gli incontri con i professionisti di settore. Questa volta abbiamo incontrato Antonio Putrino Gallo, organizzatore di eventi culturali. 

1 // Qual è stato il percorso professionale che ti ha portato a realizzare la tua professione? 

Un percorso iniziato in realtà per gioco quando ragazzino, durante le feste di famiglia, costringevo i miei cugini ad esibirsi in spettacoli di intrattenimento per i nostri genitori e i loro amici. Ci dilettavamo in quello che più ci piaceva: alcuni di noi ballavano, altri dimostravano i progressi fatti a lezione di musica, altri ancora si dilettavano in bizzarre pièce teatrali degne dei più imbarazzanti stand up comedian dei nostri giorni.

Forse è lì che ho capito quanto davvero mi piacesse il mondo dell’intrattenimento: vedere lo stupore e il sorriso nei visi degli altri mi riempie sempre di gioia. Certo, gli studi e le esperienze professionali in service audio, agenzie di comunicazione e di eventi hanno svolto un ruolo importante nella comprensione delle dinamiche del settore e del duro lavoro che c’è dietro la realizzazione e messa a punto di un progetto artistico/culturale o semplicemente della meeting Industry; ma è certamente sul campo, grazie agli sbagli e agli errori che frequentemente commetto che ogni giorno imparo qualcosa e mi avvicino alla realizzazione della versione migliore dei progetti che metto in campo.

2 // Come si stuttura un evento, dall’idea alla pianificazione e quindi alla sua realizzazione? 

Perché un evento si consideri ben riuscito ci sono delle regole imprescindibili che risiedono soprattutto nella capacità d’organizzazione del team con cui lavori che deve essere una task force unita e motivata e poi degli ospiti che coinvolgi, i quali devono essere in grado di dare quel quid che renda memorabile il tutto.

Credo che la pianificazione sia un presupposto indispensabile per un efficace coordinamento esecutivo. Ogni evento richiede metodologie e approcci differenti, a seconda dei temi e dei target prescelti, per questo si rivela utile disporre task diverse, idee originali e costante capacità di reinventarsi rendendosi più accattivanti verso il pubblico. Ovviamente non esistono eventi senza strategie di comunicazione appropriate al tipo di contesto prescelto.

In questa fase di solito si definiscono gli obiettivi e le finalità dell’evento, il target da coinvolgere, il timing necessario per tutte le attività e il periodo in cui organizzare l’evento e soprattutto il tema che sarà il fil rouge di tutte le attività. Ecco, strettamente legati all’ideazione dell’evento, lo sviluppo del
concept e la sua declinazione ci sono le attività che riguardano l’individuazione dei servizi da offrire e la loro valutazione sulla base di criteri qualitativi e quantitativi. Quindi di solito, accanto allo sviluppo dell’idea c’è sempre una prima valutazione della realizzabilità tecnico-economica dell’evento.


In partenza stabiliamo sempre le risorse economiche di cui disponiamo valutandone la fattibilità anche in relazione alle risorse umane che possono essere coinvolte nel progetto, alla disponibilità della location nel periodo in cui si dovrà svolgere l’evento e alla percorribilità di marketing per l’attrattività del
pubblico. Dopo la fase di pianificazione delle attività poi si entra nel vivo dell’organizzazione. Ed è in questo caso che vengono in rilievo tutti quegli strumenti propri del management  che ci consentono di individuare i vari responsabili dei singoli procedimenti, capire le tempistiche in cui devono svolgersi determinate attività e tenere traccia delle eventuali criticità. La realizzazione dell’evento è frutto di tutto questo lavoro ma è nel giorno dell’allestimento che si capisce se è stato fatto tutto correttamente.

3 // Quali sono i fattori più importanti da tenere in considerazione? 

Direi il budget, la sede e il periodo in cui realizzare l’evento.

4 // Come ci si muove nello scegliere e creare gli allestimenti? 

Dal mio punto di vista di pancia, intuizione e prospect visivo. Sono circondato da artisti, collaboratori e operatori del settore di straordinaria bravura con cui immagino gli allestimenti più disparati: progettiamo lo spazio espositivo, ci confrontiamo attivamente e, solo dopo una serie di briefing e valutazioni sulla fattibilità logistica ci diamo da fare perché tutto venga realizzato nel migliore dei modi.

5 // Hai in programma qualcosa? Se sì, ce lo racconti?

Si, sono molto contento di presentarvi un progetto al quale tengo molto e a cui mi sono avvicinato grazie agli stimoli che derivano da un team pazzesco composto di amici (Nico, Alessia, Rachele, Tiziano e Andrea) che hanno creduto in me e in ON.irica, l’happening artistico – musicale su cui ho investito e convogliato gran parte delle mie energie negli ultimi due anni.

Sabato finalmente, dopo mesi di lavoro, di briefing, di riunioni, di incertezze, di up & down, daremo il via alla prima edizione di Isidora, un progetto volto a promuovere la musica, le arti e i laboratori nelle diverse forme. Un progetto pilot a cui teniamo molto perché, come collettivo, crediamo fortemente che la musica, le arti e i laboratori siano linguaggi potenti e momenti di assoluta libertà espressiva e di dialogo al fine di attrarre magneticamente persone diverse. Crediamo nella eterogeneità che genera uno scambio culturale vivo e costruttivo e che è ingrediente essenziale per una comunità ricca, da ogni punto di vista.


Le persone che decidono di avvicinarsi al nostro progetto sono spinte da interessi variegati e dalla possibilità di socializzazione e di condivisione, oltre che dalla voglia di sperimentare attivamente diversi linguaggi. Con noi sabato ci sarà un insieme brulicante di amici e professionisti provenienti da diversi campi, dalle arti applicate alle nuove tecnologie, dal giornalismo al digital content, dai djset alla musica live: tutti uniti dal medesimo obiettivo, creare comunità e condividere tempo ed esperienze.

Sono davvero grato a quanti hanno risposto positivamente al nostro invito e ci regaleranno un pezzettino di sé. Immancabile poi la parte food: il cibo crea sempre convivialità a cura di Chiosco ai Renai

Programma completo qui


6 // Come promuovi l’evento sui vari canali di comunicazione? 

I social sono il nostro strumento di riferimento, la stampa cartacea qualcosa a cui strizziamo l’occhio, i vecchi inviti cartacei qualcosa a cui aspiriamo.
Il nostro è un linguaggio comunicativo leggero e senza convenevoli. Alla fine ci piace pensare che quando inviti un amico a casa per trascorrere insieme la giornata non servano poi così tante parole se non “ci vediamo tra un pò”.