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Dall’Osservatorio di Rodgy Guerrera & Partners: le priorità degli italiani

 

I benefit prioritari per i lavoratori sono:

flessibilità di orari (35%)
– smart working (26%)
– bonus legati alle performance (20%)
– auto aziendale (19%)
E’ quanto emerge Dall’Osservatorio di Rodgy Guerrera & Partners, boutique di head hunting specializzata nel settore moda, lusso e retail.
 
Il survey rileva inoltre che  il 53% dei lavoratori non accetta un posto di lavoro se non gli viene garantito lo smart working ibrido. Il 35% lo accetterebbe, l’11% è indeciso.
 
Le aziende hanno cambiato organizzazione e fisionomia per adeguarsi alla modalità lavorativa ibrida. Molte aziende da diversi anni, infatti, hanno ristrutturato gli spazi fisici dell’azienda per organizzare il lavoro da remoto e la minor presenza fisica”, spiega la founder Rodgy Guerrera.

 

Indagine AIDP: lo smart working priorità assoluta

 
Secondo un’indagine di AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), il 58% delle aziende trova difficoltà ad assumere o trattenere i dipendenti se non viene garantito lo smart working
La prospettiva è il lavoro ibrido tra modalità in presenza e da remoto: il 38% delle aziende, infatti, ha affermato che i dipendenti potranno lavorare da remoto almeno 2 giorni a settimana e il 14% almeno un giorno a settimana.
 
“La modalità di lavoro smart è ormai entrata nel nostro nuovo DNA lavorativo e i dati della nostra indagine lo certificano in modo inequivocabile. Il punto oggi non è più rispondere alla domanda sulla necessità o meno dello smart working ma capire, e in qualche modo prefigurare, un autentico modello di lavoro smart e definire un nuovo equilibrio tra le diverse modalità di lavoro – spiega Matilde Marandola, Presidente Nazionale AIDP.
 
“Non è solo una questione di modalità lavorativa o di norme, tuttavia, ma è anche un tema culturale. La ridefinizione dei tradizionali confini spazio-temporali dell’organizzazione del lavoro presuppone un adeguamento dei concetti tradizionali del lavoro, come ad esempio il tema dell’autonomia e della responsabilità dei lavoratori a fronte di un minor controllo.
Il dato della nostra ricerca, in questo senso, è confortante laddove si evince che il 75% delle aziende non predisporrà sistemi di controllo da remoto. Ciò vuol dire che siamo pronti a cogliere le opportunità che la nuova sfida lavorativa ci pone”, conclude Mirandola.

 

Il 47,55 % di lavoratori preferisce il lavoro ibrido

 
Coverflex ha presentato recentemente i dati del primo studio “Report sulla Retribuzione 2023” dal quale emerge che, in seguito all’emergenza sanitaria degli scorsi anni, il modo di lavorare è drasticamente cambiato: il lavoro ibrido sta guadagnando sempre maggior popolarità.
 
Inoltre, Coverflex rivela che per 4 lavoratori su 5 il welfare aziendale rappresenta un valido supporto per accrescere il proprio potere d’acquisto.
Inoltre, l’83% degli intervistati afferma di considerare il welfare uno strumento che può contribuire al miglioramento della qualità della vita.
 
Alla luce di questi dati è chiaro che le aziende debbano trovare nuovi modi di garantire una retribuzione adeguata ai propri dipendenti, ripensando il concetto di retribuzione e orientandosi verso una concezione di maggior flessibilità lavorativa.

 

 

 

 

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