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Un modo tutto nuovo di collaborare tra luxury brand

Il 2021 è stato un anno ricco di collaborazioni nella moda, luxury brand come Gucci, Balenciaga, Fendi e Versace hanno davvero dato il massimo per innovare e portare qualità sia sulle passerelle che sui nostri schermi. Ad esempio la collaborazione tra Louis Vitton e Nike, la cui uscita è prevista per quest’anno, ha dato vita a una serie di Air Force 1 che entrerà nella storia delle più grandi sneaker di sempre.

Quasi 40 anni dopo il debutto avvenuto nel 1982, l’Air Force 1 disegnata da Bruce Kilgore è ancora nella lista delle sneaker più venduti da Nike. E dopo la dopo la prematura morte di Virgil Abloh, l’inaspettata collaborazione tra la maison francese e Nike rappresenta la grande eredità del compianto designer ed è destinata a diventare un’icona del lusso.

Louis Vuitton x Nike

Ma tra le varie collaborazioni quella più iconica è stata la performance messa in atto da Fendi e Versace. Una commistione che durante l’ultima settimana della moda ha dato vita a “Fendace”. Due marchi italiani riassunti da loghi che si sono impressi a fuoco nell’immaginario collettivo: la Medusa da un lato e la doppia F dall’altro.

FENDACE – Lo swipe creativo di Fendi e Versace.

Una rivoluzione che attraverso il suo Swap ha riscritto le regole del gioco, un modo per creare esclusività ed innovazione. Però vi starete chiedendo, cosa differenzia questa partnership rispetto alla precedente collaborazione tra Gucci e Balenciaga?

In questo caso si è lavorato sull’idea dello scambio di padrone di casa: Kim Jones, direttore artistico di Fendi, disegna una piccola collezione Versace, mentre Donatella disegna una piccola collezione Fendi. In più i due marchi appartengono a holding differenti. Fendi al gruppo francese Lvmh e Versace al gruppo statunitense Capri Holdings rendendoli ancora più esclusivi nella loro scelta.

Le due case di moda hanno creato una liaison esclusiva. Anzi, uno swap creativo che ha fatto subito il giro su Instagram con l’hashtag #VersaceFendiSwap ed è diventato il più trendy del momento. Quel che sorprende dell’operazione, però, non è tanto l’azzardo del modello di business e nemmeno l’acume dell’intuizione commerciale. A sorprendere è la continuità tra i due marchi in passerella. E’ la testimonianza di in un momento in cui l’identità di un brand non è più una sigla di stile, ma un piano di marketing. A quanto pare ci troviamo davanti a una dinamica che sembra definire il futuro del fashion business.